Molte le idee per la Ex-Fiera di Genova, meno i progetti effettivamente realizzati. Oggi quella parte di città, che fino a qualche decennio fa rappresentava motivo di vanto per il capoluogo ligure, giace in uno stato di quasi completo abbandono. Solo qualche piccola imbarcazione di passaggio permette a questo luogo di non morire.
Negli ultimi anni però qualcosa sembra voler cambiare. Qualche timido segnale pare essere dato dalla municipalità, che dopo svariati progetti donati da Renzo Piano, attraverso il Blueprint sembra voler effettivamente far cambiare le sorti di uno dei luoghi più strategici di Genova. Luogo che, per la sua naturale posizione tra parte antica e nuova della città, vuole essere zona di confine e punto di partenza per la rinascita del “waterfront” Genovese.
Se Francesco Petrarca oggi tornasse a Genova, e vedesse in che stato giace la zona dell’Ex-Fiera del Mare, chissà se definirebbe ancora il capoluogo ligure “superbo”. Oggi quel lembo di costa, incastonato tra il razionalismo di Luigi Carlo Daneri e il pittoresco centro storico, vive una fase di indecisione ed abbandono. Un luogo dove l’urbanità è scomparsa. Un moderno incompiuto, costruito.
Non è bastata la costruzione del monolitico Padiglione B di Jean Nouvel o la più recente Piazza del Vento di Renzo Piano e lo studio OBR a risanare la situazione nella quale versa uno dei punti più strategici della città. Oggi i genovesi non sentono più loro quella parte di costa, e per constatarlo basta visitarla durante il giorno. Ci si ritroverà a camminare tra centinaia di piccole imbarcazioni sormontate da vecchi padiglioni espositivi e palazzi per uffici. Esempi, tra i più belli nel genovese, di un’architettura moderna simbolo di tempi più floridi legati allo scorso secolo.
Negli ultimi anni però, qualcosa sembra voler cambiare. Una nuova visione per l’Ex-Fiera e per l’intero waterfront pare essere stata idealizzata, e per di più da parte di un genovese. Non si parla di un cittadino qualunque; questo infatti ha già rimodellato in passato la zona del Porto Antico e, del binomio città-mare, pare essere il massimo esperto. Stiamo parlando di Renzo Piano che, negli ultimi anni, ha donato al comune di Genova la bellezza di tre masterplan che raccontano la sua visione per la Genova del futuro.
Una visione che pare essere in continua evoluzione, a partire dall’ “Affresco per Genova” si è infatti poi passati al Blueprint ed infine al più recente “Waterfront di Levante”. Questi pongono le loro basi su un attento studio di ricucitura urbana che punta a ridare continuità alla zona costiera, che oggi si ritrova frastagliata e interrotta dai numerosi cantieri navali.
Tutto ciò, purtroppo, si riduce a una buffa trafila di idee illuminate che, ad oggi, hanno portato a un nulla di fatto. I primi segnali di un reale coinvolgimento da parte del Comune di Genova, si sono infatti visti solo a partire dal 2016 quando è stato bandito un concorso di idee per la parziale progettazione del masterplan Blueprint. Si parla di “parziale progettazione” in quanto il bando di gara prendeva in considerazione solo la zona dell’Ex-Fiera del Mare, a discapito del progetto originario che andava a toccare gli adiacenti cantieri navali fino ad arrivare al Porto Antico.
Ironia della sorte, il concorso si è concluso senza un vincitore effettivo. È stato infatti assegnato un primo premio a un progetto che, per soli tre punti¹, non ha raggiunto il punteggio minimo necessario per procedere a un’effettiva realizzazione.
Ci si ritrova oggi con l’ultimo capriccio di Renzo Piano: il “Waterfront di Levante”. Per questo, pare che il Comune di Genova abbia deciso di muoversi diversamente. È stato infatti emanato un bando per la manifestazione di interesse, con la quale il Comune punta ad attrarre investitori che vadano ad acquistare i diversi lotti dell’ex zona fieristica. Attraverso questa procedura, i singoli investitori andranno a presentare sia un’offerta d’acquisto che un progetto per la riqualificazione. Le proposte verranno poi giudicate dalla municipalità secondo il criterio dell’offerta più vantaggiosa in relazione al miglior rapporto qualità/prezzo.
In questo modo la municipalità genovese punta a risolvere i problemi e ad ammutolire gli scetticismi legati agli aspetti economici, che erano sorti durante il concorso Blueprint, come una serie di dubbi legati a quegli oltre 200 milioni di euro² che si sarebbero dovuti trovare per la realizzazione del progetto vincitore. Oggi, si può dire che i futuri investitori si trovino in una posizione di vantaggio, potendo trarre ispirazione dai 10 progetti premiati nel predetto concorso, e impostando di conseguenza una nuova soluzione progettuale. Magra soddisfazione, per i progettisti che per solo qualche manciata di punti non hanno raggiunto il punteggio minimo per vedere la loro proposta realizzata.
I risultati di questa nuova procedura si avranno entro il 31 dicembre 2018³, data per la quale si spera di poter passare da un progetto stampato su carta blu, ad una visione costruita⁴; auspicando quindi che non si renda necessario un nuovo masterplan⁵ in dono⁶.
¹ Annamaria Coluccia, Blueprint: non c’è nessun vincitore, www.ilsecoloxix.it, ultima modifica 06/02/2017, data di consultazione 12/07/2018.
² Emanuela Mortari, Blueprint, nessun vincitore, selezionati 10 progetti, www.liguria.bizjournal.it, ultima modifica 06/02/2017, data di consultazione 15/07/2018.
³ dal Disciplinare di gara per la realizzazione del: Waterfront di Levante, www.spimgenova.it, ultima modifica 05/6/2018, data di consultazione 13/07/2018.
⁴ Blueprint: intervista a Franco Purini, www.agora-magazine.com, ultima modifica 01/08/2018, data di consultazione 01/08/2018.
⁵ Blueprint: intervista a Paolo Brescia, www.agora-magazine.com, ultima modifica 01/08/2018, data di consultazione 01/08/2018.
⁶ Blueprint: intervista a Daniele Zerbi, www.agora-magazine.com, ultima modifica 01/08/2018, data di consultazione 01/08/2018.